Che senso ha mettersi a pensare in questi giorni alla mia esperienza in Pro Loco di Sasso Marconi, terminata, senza troppi rimpianti, più di 5 anni fa?

Credo che la motivazione principale sia legata al fatto che, da quando mi è venuta in mente l’idea del blog ho sempre inserito, nello schema progettuale, la voce “Pro Loco”.

E’ stata un’esperienza fatta di luci e di ombre, come più o meno tutto quello che ci capita. E negli ultimi tempi le ombre oscuravano qualunque luminosità residua (non è un caso che tutte le manifestazioni a cui tenevo di più sono state travasate in altri contenitori all’interno dei quali mi sentivo più a mio agio, come è avvenuto con Volta la Carta e l’Associazione Le Nuvole). Però è stata la prima volta che mi è capitato di entrare in maniera un po’ più organizzata nella vita del paese.

Dalle prime collaborazioni esterne, su invito del Big Luciano (Macchia), all’ingresso nel Consiglio sotto le presidenze della Daniela, di Gianluca e dello stesso Luciano.

Ero entrato come giovane volenteroso e un po’ meno che capace di utilizzare il PC (gli anni in cui la Pro Loco si dotava di carta intestata su Word, di resoconti contabili in Excel, di un sito internet in HTML che svettava alle prime posizioni di Virgilio per la ricerca su “Sasso Marconi”, di nuove tessere fatte in casa).

Con grande entusiasmo si cercava di far ripartire la Pro Loco dopo un po’ di anni “stanchi”. Facevamo tutti grandi sforzi per permettere all’Associazione di crescere, cercando di darle maggiore visibilità, di utilizzare meglio la sede e i pochi strumenti in nostro possesso, di strutturare meglio le attività del consiglio e delle Assemblee (ho trovato le diapositive che avevamo fatto per l’Assemblea Sociale del 2003 (vedi il link qui sotto), che non so se siano mai state effettivamente usate …chi c’era, però, le scorrerà sicuramente con piacere!).

Così avevo cominciato a perfezionarmi nell’utilizzo dei programmi di grafica, ad esempio per la realizzazione di alcune copertine di video prodotti dalla Pro Loco (intervista a Savina Cremonini, 2000; documentario sulla Rupe, 2001), per la realizzazione delle copertine dei primi numeri della tuttora vivente rivista Al Sas (rimasta in eredità al Progetto 10 Righe) e per una sterminata pubblicazione di volantini ed inviti.

L’idea era quella di radunare una specie di Gruppo Giovani, interessato principalmente alle attività musicali: sono nate così la bellissima esperienza di No Cover, concorso per gruppi emergenti che presentavano solo brani di loro creazione, le varie serate di Arte in Piazza, lunghe serate di musica con la partecipazione entusiasta e disorganizzata dei gruppi della zona, e il rilancio del Capodanno sassese, con il vecchione meccanizzato di Effettica, la musica dal vivo, il vin brulè e i mini-cotechini del grande Gianni (memorabile il 2004, l’anno del concerto dell’Orchestra Sinfonica di Karklov e dell’invasione delle concertiste ucraine! – qui sotto il link per scaricare la locandina).

Tra le esperienze di successo, ricordo con grande piacere anche il 2003 con il concerto delle Note Lunghe di Luisa Lodi a favore della Transit School di Pondicherry (India).

In quegli anni hanno anche avuto il loro inizio tutte le attività che sono poi state portate avanti dall’Associazione Le Nuvole (io, Danilo e Sergio abbiamo iniziato a lavorare insieme proprio in Pro Loco, come testimonia la foto con Enzo e Francesco Conversano qui sopra): nascevano Volta la Carta (e l’immane sforzo di impaginazione dei primi materiali), e i soffertissimi “…a forza di essere vento…” e Siamo tutti Signor G, con le prime proiezioni e mostre a costo zero. Sempre a braccetto con la Fondazione De Andrè, Associazione Giorgio Gaber (poi divenuta anch’essa Fondazione), e con tante persone che ancora collaborano con noi (sempre grazie, in ordine sparso e senza pretese di esaustività, a Odo Semellini, a Romano Giuffrida, a Paolo Dal Bon, a Franz Campi, a Francesco Guccini, alla Faber Band, ai Flexus, a Giuseppe Cirigliano, a Roberto Ferri, a Claudio Sassi, ad Alessandro Altarocca, a Graziano Ferrari, a Max Manfredi, a Lucio Mazzi, Enrico, Eva, Pino, e tanti altri che non ricordo solo per non essere prolisso…).

Quegli anni in Pro Loco hanno lasciato un sacco di cose belle a Sasso e a ciascuno di noi.

Peccato che poi siano arrivati i debiti per i “Talebani” (nome in codice per l’improvvisata Marcia della Pace dei Tibetani), gli errori di gestione della Tartufesta e il suo ristorante di lusso, le sempre più frequenti “nozze con le lumache”, le dimissioni a ripetizione e la fuga dalle responsabilità. Tutto in un fastidioso ed un po’ immaturo fade-out che non ha reso giustizia a nessuno.

Il Consiglio ha lasciato tutto nelle mani dell’Amministrazione, la quale ha tenuto tutto qualche anno in sospeso, fino alla recente rinascita.

In bocca al lupo, dunque, al nuovo numerosissimo Consiglio.

andrea.prof