Saranno le giornate, che partono con la pungente banchina del binario 2 della Stazione di Sasso, lì a ricordarmi che, nonostante le miti passeggiate all’ora di pranzo, l’autunno sta avanzando a grandi passi verso l’inverno.

Saranno le numerose insoddisfazioni legate al lavoro. Incastri che non riescono, la fortuna che passa davanti alla porta senza mai bussare, contratti che non si rinnovano… Idioti che, alla fine dei conti, non fanno poi una gran differenza tra chi lavora in un certo modo e chi tira via, tra chi fa il proprio lavoro per passione e chi non ha niente di meglio da fare…

Sarà il traffico, i lavori stradali, i conti sullo stipendio che cala invece di crescere, le considerazioni sulla Finanziaria, i punkabbestia che ti spintonano e buttano le bottiglie per terra, gli stronzi che in nome di una loro (non si sa esattamente perché) libertà di tutti di fare qualunque cosa, invadono i tuoi spazi, i tuoi tempi, la tua aria, senza neppure chiedere permesso.

Sarà che dopo le bellissime vacanze a RioTorto, l’unica cosa che avrei voglia di fare sarebbe prendere la mia dolce, fantastica metà, e partire…

Partire per andare lontano.

Rinunciare per un po’ al telefono. Anche all’amato PC e a tutti i DVD della mia interessante collezione…

Solo mare, sole, e, perché no, qualche libro.

E in questa ricerca di viaggio, di respiro, sono arrivato a sud dell’Australia, nel sud della Nuova Zelanda, tra gli atolli circondati dai mari del Sud. Dove una nazione può permettersi anche di avere 1.400 abitanti.

Dove il mare, nella sua divinità primigenia, può ancora essere buono o cattivo, benedire la vita o portare la morte, regalare cibo o costringere a sacrifici.

Senza troppe macchine, senza troppo smog, senza avvocati …e forse con solo pochi amministratori pubblici!

Non so se sarò mai nelle condizioni (fisiche, psicologiche, economiche) di fare questo viaggio …ma sono felice di avere incontrato, guidato dal caso, un gruppo musicale che si chiama TE VAKA …musica pacifica contemporanea…

Nati attorno al cantautore Opetaia Foa’i, “questo gruppo formato da dieci notevoli elementi dà vita ad una formidabile miscela delle diverse influenze che animano queste magnifiche isole. Vero figlio del Pacifico, nato a Samoa ed emigrato poi in Nuova Zelanda, Opetaia con la sua particolare musica creata da strumenti tradizionali e contemporanei”, ci porta in giro in canoa (“te vaka” pare significhi “la canoa”) su quelle lontane acque…

Spero che la Mary sopporti ancora un po’ i miei ascolti samoani… anzi …se devo proprio sognare ad occhi aperti, spero che accetti di accompagnarmi su quelle spiagge, se ci sarà la possibilità di partire!

Buona vita a tutti!

andrea.prof

Official website: https://tevaka.com