Gruppo Giovanile Parrocchiale
Parrocchia di Sasso Marconi
28 giugno 1997
CELEBRAZIONI
PER IL GIUBILEO SACERDOTALE
di
don Dario Zanini
PROLOGO (Sam. 3, 3-11, 19-20)
La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l'Arca di Dio. Allora il Signore chiamò: "Samuele!" e quegli rispose: "Eccomi", poi corse da Eli e gli disse: "Mi hai chiamato, eccomi!". Eli rispose: "Non ti ho chiamato, torna dormire!". Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo: "Samuele!" e Samuele, alzatosi, corse da Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!". Ma quegli rispose di nuovo: "Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!" In realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: "Samuele!" per la terza volta; questi si alzò ancora e corse da Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!". Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto. Eli disse a Samuele: "Vattene a dormire e, se ti chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta". Samuele andò a coricarsi al suo posto. Vene il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: "Samuele, Samuele!". Samuele rispose subito: "Parla, perché il tuo servo ti ascolta.". Allora il Signore disse a Samuele: "Ecco, io sto per fare in Israele una cosa tale che chiunque ne udirà ne avrà storditi gli orecchi!". (...)
Samuele acquistò autorità perché il Signore era con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. Perciò tutto Israele (...) seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore."
SEI TROPPO GRANDE!
O Sacerdote, qual può mai de gli uomini
narrar la tua grandezza?
Qual mente umana scandagliar o attingere
del tuo potere la divina altezza?
Sei troppo grande allor che sulla soglia
del tempio a Dio sacrato,
di stola rivestito, attendi il pargolo
nel pianto concepito e nel peccato.
Sei troppo grande allor che, più che Giudice,
Padre benigno e pio,
in umil trono assiso, attendi l'anima,
che, punta di dolor, ritorna a Dio;
e sovra lei, che di sue colpe memore
umiliasi ed accora,
la sacra destra alzando, fai discendere
la pioggia che ogni macchia terge e irrora.
Sei troppo grande allor che, innanzi al candido
de l'ara sacrato lino,
prono e raccolto, sottovoce mormori
arcani detti sovra il pane e il vino.
E quel che fu ne i solchi spica, ed acino
sui tralci della vite,
- mister tremendo - arcanamente mutasi
a quelle voci insolite, inaudite.
E la creata essenza, de l'Altissimo
divien Sostanza e Sangue,
e tu lo rechi, Pan di Vita, al misero
che su l'eterna via s'attarda e langue.
Sei troppo grande ancor quando dal pergamo
- divino banditore -
in nome di Gesù, dispensi agli uomini
il suo Vangelo, il Verbo de l'Amore.
E', ne l'umana notte, luce eterea
a noi la tua parola;
è fiamma ardente che arroventa, è balsamo
che il duol lenisce e l'anima consola;
ed è rugiada e pioggia che precipita
da le sfere superne,
e reca a l'erbe inaridite il vivido
ristoro d'onde limpide ed eterne.
Ma più tremenda tua grandezza sembrami
quando de l'uom che muore
a porgere ti rechi il Santo Viatico,
che gli sorregga il trepidante core.
Chi sei tu, dunque, che trascendi e valichi
il mondo nostro vano,
e, pari a Dio, de gli umani spiriti
le sorti chiudi ne la sacra mano?
Nato da l'uomo, d'immortale spirito
e di creta commisto,
del suo sigillo ti segnò l'Altissimo:
uom più non sei, tu sei un altro Cristo.
Secondo Rastello
da "RECITA PER ANNIVERSARIO"
Caro don Dario,
oggi a farti i complimenti per una ricorrenza così importante ci vorrebbero delle persone istruite, di quelle persone che sanno dire certe belle parolone...
Io cosa posso dire? Cosa posso dire, io, ad un sacerdote che ha celebrato la prima Santa Messa cinquant'anni fa? Cosa posso dirti, don Dario, sapendo che tu, da quel giorno, ogni giorno ti sei messo i paramenti sacri, ti sei avvicinato all'altare e poi hai chiamato Gesù perché venisse nelle tue mani?
Mi hanno detto che da molti anni sei parroco di questo nostro paese. Quanti bimbi hai battezzato? A quante persone hai dato il perdono in nome di Dio? A quanti bimbi hai dato la Prima Comunione? ...e le Cresime? e i Matrimoni? Quante persone hai benedetto per l'ultima volta? Oh! don Dario, io non so trovare nessuna parola per tutto quello che tu hai fatto per tutti.
Vorrei sapere se tu in quel giorno di 50 anni fa, quando hai celebrato la prima SS.Messa, eri emozionato.
Sono molto curioso. Dimmi, don Dario, cosa hai chiesto a Gesù in quella prima celebrazione dell'Eucarestia? Per chi hai pregato? Se tu, come io posso pensare, hai pregato per tutte le pecorelle che ti sarebbero state affidate durante la tua missione ...Oh! Allora, don Dario, grazie; perché hai pregato anche per me.
Cecilia Pelliconi Galletti
ERA L'ALBA DI UN MATTINO
Era l'alba di un mattino,
che don Dario ancor bambino,
salì il ripido sentiero
in mezzo al bosco ancora nero,
con la mamma sua per mano
camminando piano piano.
Percorrevano la strada che conduce al Santuario,
la corona nella mano, recitavano il rosario.
Quello è un posto molto bello
lì ci scorre anche il ruscello,
c'è una chiesa in mezzo al prato
proprio sotto al porticato.
Oh! Ci sono andata anch'io
si chiama? ...oh sì, Boccadirio.
In quella chiesa, in ginocchio, quel bambino,
con la mamma sua vicino
pregò; pregò con devozione,
e sentì la vocazione.
Vocazione? Vocazione, voi direte,
sì, la vocazione a farsi prete.
Quella Madonna in ceramica, dipinta,
sì, fu Lei a sussurrargli dentro al cuore:
"Vai, don Dario, delle anime fa' il pastore,
raduna, accogli tante pecorelle,
che nel mondo son sperdute ...poverelle".
Son cinquant'anni che lo fai,
senza scoraggiarti mai.
Ma io so che di lassù
la Madonna guarda giù
e ti aiuta, dimmi che è vero,
nel tuo grande ministero.
Or non so più cosa dire
ed allora, per finire,
voglio farti la promessa
di venir puntuale a Messa,
di ascoltar con tutto il cuore
la parola del Signore,
di pregar sempre per te
come tu lo fai per me.
Cecilia Pelliconi Galletti